Se l’ottimizzazione dei processi produttivi è sempre stata una sfida per le aziende, in particolare del settore manifatturiero, oggi è diventata una pratica indispensabile. Evitare gli sprechi, limitare i fermi macchina e in generale rendere più efficiente l’intera filiera consente infatti di contenere i costi e migliorare la produttività. Un processo di supply chain planning è senza dubbio il miglior alleato per rendere più uniforme e continua la produzione, garantendo un flusso di materie prime sempre adeguato in ingresso e la consegna puntuale e sistematica dei prodotti in uscita.
Supply chain planning: definizione
Parlando di Supply Chain Planning intendiamo un processo di pianificazione che prevede il coordinamento delle risorse per ottimizzare la consegna di beni, servizi e informazioni dal fornitore al cliente, grazie al bilanciamento di domanda e offerta. Fra gli aspetti che un sistema di supply chain planning deve considerare, ricordiamo i più importanti:
- Disponibilità e capacità di impegno;
- Pianificazione aziendale integrata di vendite e produzione;
- Pianificazione coordinata e collaborativa, incluse previsioni di vendita e rifornimenti;
- Pianificazione di domanda;
- Pianificazione e gestione dell’inventario;
- Programmazione e gestione della produzione
Come possiamo vedere, il Supply Chain Planning introduce livelli di complessità e può avvantaggiarsi notevolmente dell’uso degli strumenti informativi più avanzati. Una soluzione integrata per la gestione SCP può, attraverso un sistema transazionale e l’accesso ai dati aziendali, aiutare a fornire pianificazione, capacità di analisi di scenari ipotetici e gestione degli impegni di domanda in tempo reale, considerando vincoli, disponibilità di materie prime e situazione contingente.
Grazie a un sistema avanzato che preveda l’uso dei dati e di modelli matematici avanzati, è possibile ampliare lo spettro d’azione della gestione della supply chain, includendo ulteriori ambiti e migliorandone l’efficacia.
Digital supply chain planning: analisi dei dati e modelli matematici
L’idea di ottimizzare la supply chain non è nuova di per sé: si tratta di un tema presente nel settore almeno dagli anni ’90. Alcuni anni dopo, alcuni esperti sostenevano che la competizione si fosse spostata da “azienda contro azienda a supply chain contro supply chain”. Per questo motivo, molti analisti negli anni si sono impegnati per creare modelli matematici sempre più evoluti ed efficaci per gestire e pianificare la supply chain.
Il tema si sovrappone fortemente con quello della digitalizzazione e soprattutto con quello della capacità di raccolta e analisi dei dati auspicati dalle buone pratiche dell’industria 4.0. Per esempio, l’utilizzo di modelli previsionali sull’andamento della domanda può, all’interno di una smart factory, contribuire alla gestione della supply chain. Questo è valido soprattutto in un contesto come quello attuale, in cui la capacità di adattarsi quasi in tempo reale al mercato è strategico.
Attuando una raccolta dei dati lungo tutta la filiera e includendo nel processo tutti i reparti è possibile estendere i benefici del supply chain planning ad altri ambiti. Per esempio:
- Pianificazione degli eventi come promozione del prodotto o gestione del ciclo di vita, che possono influire sugli ordini o sulla gestione dei ricambi;
- Pianificazione e programmazione della produzione, anche e soprattutto nel caso di filiere multi impianto e della presenza di più stabilimenti produttivi;
- Pianificazione della distribuzione, gestione strategica della rete, pianificazione e ottimizzazione delle scorte e degli approvvigionamenti.
La pianificazione della domanda è il punto di partenza
L’utilizzo dei dati e l’adozione di modelli matematici avanzati, grazie al supporto di un sistema informativo adeguato, può permettere l’evoluzione della gestione della supply chain da un modello tradizionale basato sulla pianificazione della domanda a un modello evoluto e innovativo, in cui gli strumenti di analisi costituiscono un supporto e un potenziamento delle pratiche di efficientamento e competitività che hanno già dimostrato la loro efficacia sul campo.
Ancora una volta, la trasformazione digitale conduce l’azienda all’acquisizione di nuovi asset che ne migliorano la competitività.