Al di là del trend puramente linguistico degli ultimi anni, la resilienza, particolarmente nel mondo aziendale, è un tema sempre più attuale, soprattutto alla luce della sempre minore stabilità che caratterizza i mercati internazionali, anche nelle filiere tradizionalmente più stabili.
Costruire una impresa resiliente oggi può effettivamente fare la differenza per la certezza del business negli anni futuri.
Come abbiamo appreso, infatti, negli ultimi anni molte delle certezze che hanno contraddistinto il trentennio precedente non lo sono più.
La digitalizzazione aziendale costituisce un eccellente supporto alla resilienza aziendale, soprattutto grazie alla sua intrinseca capacità di accelerare ed estendere la capacità di calcolo, elaborazione e analisi.
Costruire un’impresa resiliente: una priorità in fase di sviluppo
Iniziare il proprio business con un approccio orientato alla resilienza digitale è indubbiamente un buon punto di partenza. Tuttavia, è importante precisare che qui non intendiamo discutere su come rendere gli aspetti IT dell’azienda più solidi e affidabili, ma piuttosto su come gli strumenti digitali possano supportare gli altri aspetti del business nel raggiungere una maggiore resilienza.
La mancanza di resilienza aziendale, infatti, rappresenta ancora oggi un problema significativo. Come evidenzia Forbes¹, per esempio, molti dirigenti aziendali lamentano questa mancanza all’interno delle proprie organizzazioni. Lo stesso articolo sottolinea come la questione sia principalmente legata a una corretta pianificazione e progettazione, aspetti che, soprattutto nel mondo della gestione aziendale contemporanea, sono strettamente connessi alla digitalizzazione aziendale. Ecco alcune riflessioni.
Cinque consigli per usare il digitale per costruire un’impresa resiliente
I temi intorno alla resilienza sono, di fatto, legati a due filoni principali: la capacità di anticipare i cambiamenti improvvisi e la capacità di adattarsi a quelli inevitabili. Alla luce di questo, vediamo come il digitale può supportare le imprese.
Affidarsi ai dati per modelli previsionali e simulazioni
Le aziende oggi generano e acquisiscono quantità di dati che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili. Tuttavia, il potenziale di questi dati rimane spesso in gran parte inespresso o limitato a funzioni di reporting avanzato. I dati storici dell’azienda, però, possono essere utilizzati per costruire modelli sempre più sofisticati che possono essere impiegati per simulazioni e conseguente pianificazione di strategie di mitigazione. Quanto tempo occorre per cambiare la filiera di fornitura? L’azienda dispone di scorte sufficienti per affrontare una situazione del genere? Quanto tempo è necessario per riorientare la produzione dallo stabilimento A agli stabilimenti B e C? Quali saranno gli impatti dei costi logistici? Queste sono tutte domande a cui un approccio data-driven può fornire risposte.
Condivisione tempestiva delle informazioni
In situazioni critiche, un elemento vitale per un’azienda è la capacità di comunicare in modo efficace e tempestivo, soprattutto per quanto concerne la condivisione della conoscenza. Assicurarsi che un nuovo processo sia immediatamente accessibile a tutti i reparti coinvolti è fondamentale, in particolare quando è necessario che anche l’operatività segua logiche di emergenza. L’ampia disponibilità delle informazioni e la rapidità nella loro diffusione sono due prerogative principali del digitale, che possono contribuire a incrementare la resilienza aziendale.
Digitalizzazione della supply chain: un passaggio obbligato
Tra i vari contributi che il digitale può apportare nella costruzione di un’impresa resiliente, questo è sicuramente il più diretto. Dalla maggiore visibilità sui processi e sugli avanzamenti della produzione, all’uso dell’automazione per accrescere l’efficienza operativa, le filiere digitalizzate beneficiano, ad esempio, anche di una maggiore scalabilità, grazie anche alle capacità di calcolo disponibili attraverso il cloud. Riducendo i costi operativi e ottimizzando la gestione di voci di costo come la compliance, ciò consente alle aziende di riservare maggiori risorse finanziarie per fronteggiare possibili cambiamenti di scenario improvvisi.
Formazione e specializzazione
Un altro ambito in cui è essenziale investire per raggiungere una maggiore resilienza aziendale è certamente quello legato alla formazione e alla qualificazione del personale, sia per quanto riguarda l’acquisizione di nuove competenze sia per la gestione del cambiamento. Quando le persone sono meglio preparate, sono anche più motivate e questo facilita l’adattamento a cambiamenti repentini o inaspettati in modo più semplice e meno impattante.
Additive Manufacturing
Questo ultimo suggerimento, sebbene sia principalmente relativo al settore manifatturiero, può essere applicato, con modalità differenti, anche in altri contesti. L’additive manufacturing, infatti, permette di produrre internamente parti di ricambio o semilavorati con un processo produttivo molto più flessibile rispetto alle filiere tradizionali. Ciò significa recuperare un certo livello di autonomia, senza la necessità di disporre di macchinari eccessivamente specifici per soddisfare esigenze che si presentano raramente e solo in circostanze particolari.
La tecnologia al servizio della resilienza
Come abbiamo visto, è chiaro che la resilienza aziendale oggi è un bisogno strettamente legato ai cambiamenti passati e futuri dei mercati di appartenenza, una necessità ineludibile nell’era della digitalizzazione. La tecnologia, con il suo vasto arsenale di strumenti e soluzioni, è alleata fondamentale in questo processo. Dall’analisi predittiva alla digitalizzazione della supply chain, ogni aspetto tecnologico contribuisce a gettare le fondamenta per un’impresa più forte, agile e pronta a rispondere alle sfide del mercato moderno.
Nota ¹: Articolo Forbes – Majority Of Execs Report Lack Of Business Resilience: 5 Ways To Build It
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