Il concetto di controlling, o controllo di gestione, non è affatto nuovo. Alcuni lo fanno addirittura risalire agli anni ’30 del 1900 mentre nella sua connotazione più moderna, cioè con l’utilizzo di strumenti tecnologici, si può far risalire agli anni ’70. La Storia di SAP nel controlling, per esempio, inizia poco tempo dopo, fin dalle prime versioni storiche del software. Oggi molte aziende, in particolare quelle di grandi dimensioni, fanno già uso di diversi strumenti di controlling, ma molto spesso legati a paradigmi tradizionali.
Implementazione del controllo di gestione – il controlling nell’industria moderna
Nella concezione più “tradizionale” l’idea di controllo di gestione era, come abbiamo accennato, legata soprattutto alle grandi aziende, per un motivo molto semplice: per poter disporre degli strumenti e del personale necessario per effettuare un controllo di gestione efficace erano necessarie risorse considerevoli. Oggi invece, grazie soprattutto alla trasformazione digitale, è possibile eliminare dall’equazione la parte di costi legata alla raccolta manuale dei dati, rendendo il controlling accessibile a un range più vasto di aziende. Tipicamente all’interno di un’azienda il controllo di gestione fa capo a una figura specifica, il controller, i cui compiti sono stabiliti dalla norma UNI 11618:2016. Come possiamo leggere sul sito ufficiale di Assocontroller (di cui Regesta fa parte dal 2019) il controller di gestione ha 7 compiti principali, fra cui troviamo anche quello di predisporre la architettura informativa. Insomma, oggi è impossibile pensare a un controllo di gestione che non si appoggi a sistemi informativi avanzati ed efficienti.
Controllo di gestione: compiti nel contesto digitale
Abbiamo accennato poco sopra a come, fra i compiti del controllo di gestione, ci sia anche la predisposizione dell’architettura informativa. Vediamo, più nel dettaglio, alcune fra le principali tematiche in cui chi si occupa di controlling dovrebbe entrare nel merito.
Analisi dei dati: senza dubbio il controllo di gestione deve avere accesso a strumenti di analisi dedicati. Questo significa anche che, in sede di implementazione o miglioramento dell’infrastruttura IT, dovrà occuparsi di disporre le funzionalità che gli sono necessarie per lo svolgimento dei propri compiti.
Automazione: per ragioni analoghe, i controller dovrebbero osservare con un occhio di riguardo l’implementazione di strumenti di automazione avanzata, per esempio la RPA (Robotic Process Automation), che permettono una gestione più efficiente delle operazioni quotidiane e della mole di dati sempre crescente che un qualsiasi sistema oggi genera.
Intelligenza artificiale e machine learning: oggi l’AI è un concetto ampiamente diffuso, grazie soprattutto alla popolarità dell’AI generativa, ma le applicazioni nel campo dell’analisi aziendale e della business intelligence è già noto da tempo. Il controllo di gestione se ne può avvantaggiare in molti modi, dalla semplice analisi alla previsione, passando per l’ottimizzazione.
Il vantaggio di implementare al meglio l’infrastruttura informativa è, legato soprattutto al concetto espresso poco sopra: strumenti di analisi sempre più avanzata e automatizzata rendono accessibile il controlling anche alle realtà che non potevano, per ragioni di risorse o di opportunità, adottarlo con i mezzi tradizionali.
Come implementare il controllo di gestione – capiamone l’utilità
Prima di vedere i passaggi fondamentali per l’implementazione del controllo di gestione, ricordiamo la sua funzione principale, ovvero quella di indirizzare l’azienda verso il conseguimento degli obiettivi aziendali. Per poterlo fare, chi si occupa del controlling deve avere da un lato la possibilità di accedere facilmente e velocemente ai dati aziendali, e dall’altro la possibilità di comunicare e trasferire le informazioni con l’intera filiera aziendale in modo altrettanto fluido ed efficiente. Per procedere all’implementazione del controlling quindi è prima di tutto necessario effettuare alcune verifiche, sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello delle procedure aziendali. Dal momento che nello scenario ideale l’adozione di una soluzione tecnologica coincide con il suo utilizzo, in questo caso enumeriamo le prime dando per assunte le seconde.
Cosa serve per un buon controllo di gestione
Dal momento che il controllo di gestione prevede il monitoraggio su tutti i livelli dell’azienda, è necessario che il controller possa accedere anche ai dati di carattere finanziario, oltre che a strumenti di monitoraggio lungo tutta la filiera aziendale. Visto che nella maggior parte dei casi quando si pensa al controllo di gestione ci si riferisce principalmente agli economics, vediamo quello che serve in questo caso.
Prima di tutto è necessario un sistema di budgeting efficace, che sia condiviso e utilizzato efficacemente lungo tutta la filiera aziendale. Poi, serve un sistema che permetta di verificare obiettivi e risultati, meglio se automatizzato e dotato di strumenti per l’analisi periodica e on demand.
Un sistema per la creazione di report è indispensabile, e anche in questo caso l’automazione è un valido supporto. Infine, una buona infrastruttura di comunicazione, che renda i dati fruibili e permeabili è indispensabile perché le strategie e le soluzioni identificate dal controller e approvate dal management si trasferiscano velocemente all’intera azienda.
Imparare il controllo di gestione smart
Come abbiamo accennato, gli strumenti informativi di oggi possono offrire un supporto considerevole alle attività di controllo di gestione e aprire scenari e opportunità semplicemente impensabili con gli strumenti tradizionali. Per chi vuole conoscere tutte le opportunità offerte da SAP e in generale conoscere le principali strategie di controlling implementabili attraverso il Digitale, Regesta offre un corso professionale di Controlling che offre competenze teoriche e pratiche, adatte sia ai professionisti del settore sia a chi vuole implementare un nuovo sistema.
Guarda le testimonianze dei partecipanti alla prima edizione del Percorso di Controlling Regesta.