La transizione digitale, nel manufacturing ma anche in altri settori dell’industria, ormai può essere considerata una buzzword: non si tratta più di un concetto relegato ai tecnici o alle realtà pionieristiche. Senza dubbio la situazione contingente ha favorito quantomeno l’interesse, anche nelle realtà più resistenti al cambiamento. Ma anche l’impegno delle istituzioni europee e italiane, con il Piano Nazionale Transizione 4.0, ha avuto il merito di sottolineare l’importanza, per le aziende manifatturiere, di avvicinarsi alla transizione digitale.
Definire la transizione digitale nel manifatturiero
Prima di analizzare le migliori strategie per affrontarla, è bene definire la transizione digitale. Un errore piuttosto comune, infatti, è quello di sovrapporre questo concetto a quello di Industria 4.0. La quale senza dubbio è un fattore trainante, ma non costituisce, da sola, l’interezza di una strategia di trasformazione digitale.
Infatti, per poterne parlare a tutti gli effetti, è necessario che il digitale sia integrato tutte le aree del business, non esclusivamente in quelle produttive od organizzative. Mentre Industria 4.0, come sappiamo, tratta soprattutto i temi legati all’interconnessione, le comunicazioni e l’interoperabilità all’interno della filiera.
Ecco perché è necessario introdurre anche temi come la fabbrica intelligente, o smart manufacturing, e anche alcuni legati agli aspetti più strategici, come smart analytics e strategie data driven.
Lo scopo principale della transizione digitale, infatti, è quello di fare in modo che tutta l’azienda possa migliorare attraverso l’introduzione di tecnologie e strategie legate, in primis, alla raccolta e all’uso intelligente dei dati.
Le sfide della transizione digitale
Un processo distruttivo come questo deve necessariamente essere affrontato con una visione di insieme, anche e soprattutto sul futuro della propria azienda. Il che richiede spesso un vero e proprio cambio di paradigma.
Prima ancora che la trasformazione digitale diventasse un tema noto, infatti, le aziende che hanno avviato processi di digitalizzazione hanno incontrato difficoltà. Va detto che queste difficolta sono legate molto di rado alla tecnologia. Ma sono molto più spesso legate alla cultura aziendale, ai problemi di comunicazione fra il reparto IT e quelli operativi.
Ecco perché, molto spesso, accanto ai temi legati alla digitalizzazione si trovano quelli legati al change management: perché, in qualsiasi processo di cambiamento, il reale artefice del successo o del fallimento è il fattore umano.
Quindi, prima di addentrarci in aspetti più strategici, vale la pena di ribadire che il primo punto di qualsiasi strategia di trasformazione, soprattutto di quella digitale, è lavorare sulla cultura aziendale. Fortunatamente in questo ci vengono in aiuto anche alcune strategie che permettono di gestire al meglio il cambiamento, anche e soprattutto mostrando la consistenza dei risultati.
Gestire la transizione digitale nell’industria manifatturiera
Ogni progetto, in particolare quelli che coinvolgono una intera filiera produttiva, ha le sue specificità e richiede uno studio e soluzioni specifiche. Ma alcune basi di strategia possono costituire un buon fondamento per orientarle.
La strategia digitale deve fare parte della strategia aziendale
Questo è forse il fattore in cui la cultura aziendale ha il maggiore impatto. Per una trasformazione digitale efficace, infatti, è indispensabile che il digitale smetta di essere considerato meramente strumentale, per diventare strategico. In altre parole, è necessario che l’azienda in generale e il management in particolare non vedano questo cambiamento semplicemente come un’estensione dei servizi IT. Se nella vecchia concezione l’informatica era in qualche modo considerata una disciplina di supporto alle attività, nella nuova visione è necessario che il digitale diventi un driver aziendale come lo sono, per esempio, sales o produzione. Questo perché, come abbiamo spesso visto, l’efficacia di una buona strategia digitale si estende lungo tutta la filiera aziendale.
Favoriamo la collaborazione e la circolazione delle informazioni
Uno dei principali problemi delle aziende è la carenza di permeabilità per quanto riguarda le informazioni. Spesso questo è dovuto anche a limiti tecnici, per esempio reparti che utilizzano documentazione diversa, basi dati proprie e così via. Sappiamo che un’azienda digitalizzata nel modo giusto può evitare la creazione di questi silos dal punto di vista tecnico, ma è necessario lavorare anche sulle consuetudini e sui team presenti in azienda.
Costruiamo fondamenta solide
Spesso, quando si parla di progetti innovativi, si ricorre al termine future-proof, “a prova di futuro”, per indicare la capacità di una soluzione o di una infrastruttura di garantire la propria validità anche a fronte di innovazioni successive. La trasformazione digitale richiederà necessariamente la ristrutturazione di alcune filiere, procedure e politiche aziendali. Possiamo sfruttare questa opportunità anche per rivederle dalle fondamenta e costruire, attraverso il digitale, un sistema più resiliente ai cambiamenti.
Identifichiamo qualche obiettivo semplice e immediato
I successi hanno un grande valore motivazionale. Ecco perché, nella definizione della nostra strategia, dovremmo identificare qualche obiettivo che possa essere consolidato in tempi minori rispetto all’interezza del progetto. Prima di tutto perché questo può permetterci di frammentare le operazioni e collaudare la messa in opera, poi perché una dimostrazione sul campo dell’efficacia della trasformazione digitale avrà un effetto positivo sulle eventuali resistenze da parte di personale e management.
Una trasformazione necessaria
In apertura abbiamo accennato come la transizione digitale nel manufacturing sia un evento ancora più dirompente di Industria 4.0, che già da sola è definita la quarta rivoluzione industriale. Per questo motivo è inevitabile che la si approcci quantomeno con circospezione, visto che spesso implica anche investimenti diretti e indiretti considerevoli. Ma affrontarla nel modo giusto permette di ottenere risultati considerevoli, anche in tempi non eccessivamente diluiti.
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