Abbiamo già affrontato in passato il tema della trasformazione digitale, anche nei settori apparentemente più legati a paradigmi aziendali tradizionali, come la manifattura. E non è un mistero che, come suggeriscono le buone pratiche di Industria 4.0, siano soprattutto le aziende di questo tipo a beneficiare maggiormente della transizione digitale. Questo sia grazie all’attenzione dell’Europa e delle istituzioni, che permettono di accedere a numerose risorse, sia perché le industrie manifatturiere hanno la possibilità di adottare le soluzioni tecnologiche quando si trovano a uno stato più consolidato, eliminando i rischi connessi all’essere early adopter. Oltre agli aspetti strettamente operativi, sappiamo che anche quelli organizzativi, come il lavoro in team, possono beneficiare dei vantaggi legati alla trasformazione digitale.
Perché il lavoro in team è più importante rispetto al passato?
La capacità di lavorare in team è sempre stata un aspetto fondamentale nella vita aziendale, sia a livello di produzione sia a livello di gestione. Che si tratti di collaborare alla costruzione di un prodotto o di gestire i flussi finanziari di un’azienda, la circolazione delle informazioni e la capacità di risposta del team di lavoro sono sempre stati fondamentali. Oggi però il lavoro in team ha assunto connotazioni ancora più rilevanti. Fra i numerosi motivi di questa rinnovata necessità, ne identifichiamo due in particolare.
- Il primo è di carattere organizzativo. Se un tempo le realtà produttive potevano avvantaggiarsi di procedure, soluzioni e spesso anche prodotti e servizi consolidati, il cui ciclo di vita era considerevole, oggi il mercato richiede sempre più velocità e flessibilità. Per il personale non è più sufficiente saper svolgere il proprio lavoro allo stato dell’arte. Spesso è necessario adattarsi rapidamente a nuove procedure, nuove necessità e nuove modalità di lavoro. Ottenere questa flessibilità è molto più semplice all’interno di un gruppo di lavoro affiatato, che sia in grado di gestire progetti complessi, e soprattutto nuovi, in modo efficace.
- Il secondo è maggiormente legato alle risorse umane. Nel mondo manifatturiero, soprattutto nei reparti produttivi, l’esperienza sul campo è un valore aggiunto fondamentale. Questa, naturalmente, è maggiormente presente nelle maestranze esperte che tipicamente, per ragioni meramente anagrafiche, hanno una minore propensione al cambiamento.
D’altro canto, però, oggi le aziende hanno la necessità sempre più frequente di unire all’esperienza sul campo nuove competenze, spesso legate alla trasformazione digitale, a nuove tecniche di lavoro, materiali innovativi e così via. La propensione per queste si trova soprattutto nelle maestranze che hanno appena terminato i percorsi di formazione, ma che tipicamente mancano dell’esperienza sul campo. Grazie a una buona organizzazione del lavoro in team è possibile superare questa dicotomia, permettendo a ciascuno di fornire il miglior contributo possibile.
Supportare i gruppi di lavoro e la gestione dei progetti complessi
Qui entra in gioco la digitalizzazione. Come sappiamo, uno dei capisaldi fondamentali per un’industria di successo oggi è la capacità di rendere permeabili le informazioni, a tutti i livelli e in tutti i reparti. La circolazione delle informazioni ha sempre una ricaduta positiva, sia a livello di semplice efficienze dei processi, sia, per esempio, a livello gestionale. Fornire strumenti di comunicazione efficienti e adeguati a un team di lavoro permette di ridurre i tempi di overhead e la burocrazia interna, permettendo al personale di concentrarsi sui reali problemi e sulle sfide concrete. Ridurre le inefficienze e consentire un migliore livello di successo ha anche una ricaduta positiva sul clima aziendale, e questo ci porta a un altro fattore estremamente positivo.
In un mondo in cui domanda e offerta, persino in termini di impego, sono sempre più frenetiche e globali, anche le aziende manifatturiere devono conservare un occhio di riguardo alla propria capacità di attrarre, e mantenere, il personale qualificato di cui necessitano. E in questo, offrire strumenti di lavoro adeguati e un clima di lavoro positivo e stimolante sono senza dubbio in cima alla lista delle buone pratiche.
Si tratta di un tema noto già dagli anni ’90 con il nome di Employer Branding, cioè la capacità di un’azienda di costruirsi una reputazione attrattiva come luogo di lavoro. Una caratteristica sempre più importante in un mondo in cui anche la ricerca dei talenti fa parte della competizione, e in cui le persone sono sempre più attente agli aspetti soft nella ricerca dell’impiego ideale. Un’attenzione testimoniata dall’esistenza di piattaforme come Glassdoor, nate proprio per soddisfare l’esigenza delle persone di identificare luoghi di lavoro con precise caratteristiche.
Caratteristiche che possiamo attuare nella nostra azienda grazie anche al supporto degli strumenti digitali avanzati.
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