La preparazione dei dati per l’analisi è senza dubbio uno dei fondamenti della Business Intelligence (BI), soprattutto nello scenario di oggi in cui la quantità di dati di dati da gestire, come le fonti da cui provengono, sono sempre più elevati. A questo si aggiunge la necessità sempre più pressante di abilitare l’uso di strumenti in grado di fornire risposte in tempo reale. Spesso, per ottenere questo risultato è necessario attingere da più vendor, prendendo il meglio da ciascuno degli strumenti che il mercato offre. Un caso esemplificativo di questo scenario è l’integrazione fra SAP e Big Query di Google, uno strumento avanzato per la gestione dei Big Data.
Una piattaforma nata per Google e fornita ai clienti
Big Query di Google è un Data Warehouse as a service del quale abbiamo già parlato su queste pagine. Fa parte della Google Cloud Platform e per molti versi è complementare a Google Data Studio. Dove quest’ultimo si concentra principalmente sulla rappresentazione e sull’intelligence vera e propria, Big Query si focalizza sulla gestione e preparazione dei dati.
Uno degli aspetti che rendono questa piattaforma particolarmente interessante è il fatto di essere nata come strumento funzionale alle esigenze interne di Google, reso poi disponibile ai clienti vista la sua efficacia. Nasce, insomma, per soddisfare le esigenze di una delle aziende che, ancora oggi, gestisce una delle più grandi moli di dati al mondo.
Un altro aspetto che ne rende particolarmente interessante l’uso nella Business Intelligence è la possibilità di collegarsi a fonti di dati esterne, fra le quali anche SAP. In questo modo è possibile mettere in pratica l’idea accennata in apertura: utilizzare gli strumenti di Google per gestione ed analisi, lasciando a SAP il compito della raccolta dei dati operativi e sul campo, attraverso l’ERP e/o i diversi strumenti specializzati.
Ma quali sono i vantaggi di far lavorare insieme Google e SAP? Vediamone alcuni.
I vantaggi dell’integrazione fra Google e SAP
Google BigQuery, in quanto piattaforma Cloud, offre alcuni vantaggi sostanziali, fra cui spicca la completa scalabilità: si tratta di una piattaforma interamente pay per use e il costo dipende esclusivamente dalla quantità di dati ingestiti, storicizzati e movimentati. Oltre a questo, tuttavia, esistono alcuni vantaggi diretti nella scelta di una strategia ibrida Google-SAP. Riassumiamo qui i principali:
Accesso ai dati SAP in tempo reale: BigQuery si basa su SAP SLT per garantire un allineamento dei dati praticamente in tempo reale, con una soluzione estremamente agile, grazie a un SAP Connector dedicato. Secondo la pagina ufficiale di quest’ultimo, è possibile averlo Up & Running in meno di un’ora.
Possibilità di analizzare i dati SAP insieme ad altri dati aziendali: la convergenza dei dati è un altro punto fondamentale. BigQuery ha dalla sua il vantaggio di una grande diffusione, che gli apre le strade verso un elevatissimo numero di strumenti e servizi di terze parti. La scelta di far convergere i dati verso una piattaforma Cloud di questo tipo permette di accelerare non solo l’analisi, ma anche l’accessibilità agli strumenti di business intelligence.
Scalabilità e flessibilità per gestire grandi volumi di dati: abbiamo già accennato a questo vantaggio, ma ricordiamo tuttavia cosa questo significhi in proiezione. L’accesso a una piattaforma a consumo con capacità di calcolo praticamente illimitata significa anche poter gestire picchi di lavoro praticamente senza code di elaborazione. Un vantaggio importante per tutte le realtà che hanno forti discontinuità nei flussi di lavoro che le costringerebbero, con modalità d’uso on premises o più tradizionali, a un forte sovradimensionamento delle risorse.
Riduzione dei costi di gestione dei dati: non bisogna sottovalutare infine l’aspetto economico. In un contesto in cui i costi legati ai servizi IT avanzati sono un problema per numerose aziende, BigQuery e la Google Cloud Platform in generale offrono politiche di prezzo piuttosto aggressive, fortemente supportate da scontistiche, promozioni e offerte, gestibili da una dashboard semplice e trasparente.
L’importanza dell’integrazione
Al di là dei vantaggi teorici e pratici dell’uso combinato di due piattaforme così importanti, sappiamo che l’importante è la loro effettiva integrazione e funzionamento sul “campo”. In questo caso specifico, le aziende che scelgono questa strada possono stare tranquille dal momento che le rassicurazioni arrivano sia da Google, come abbiamo visto, sia dall’ecosistema SAP, in cui il supporto a questa scelta è presente e continuo. Insomma, non si tratta di un’opzione valida solo nei manuali, ma facilmente applicabile a tutti i principali contesti di lavoro e gestione multi-cloud, anche quelli particolarmente complessi in cui il numero di vendor coinvolti è elevato.
Regesta Lab, grazie alla sua esperienza nell’uso di Google BigQuery, può mettere questa integrazione a vantaggio dei propri clienti, in particolare per quelli del manufacturing, al fine di incrementare ed efficientare l’utilizzo dei dati in azienda.